Voltolino Fontani, pittore italiano nato a Livorno in Toscana, non si lasciò mai coinvolgere dal peso opprimente della tradizione di stampo post-macchiaiolo, particolarmente forte nella sua regione, ma si contraddistinse, fin da giovanissimo, per la sua complessa personalità artistica.
In tutto l’arco della sua produzione la sua pittura spazia dalle tematiche di approccio più immediato del filone paesaggistico-figurativo, caratterizzate da una cifra cromatica originale, ad altre più concettuali, sia sul versante espressionista che astratto-informale.
Nel 1948 ideò l’Eaismo (Era Atomica Ismo) un movimento d’avanguardia che allertava l’umanità contro i pericoli dell’energia atomica, che precede cronologicamente il Movimento Nucleare milanese e successivamente le istanze di Dalì.
Apprezzato da Nomellini e da Rosai, partecipò alle Quadriennali Romane, ai Premi Modigliani (che nel 1957 vinse ex aequo con Aligi Sassu) e a moltissime altre rassegne e mostre personali sia a Livorno che sul territorio nazionale, di cui la più prestigiosa fu la grande antologica patrocinata dal Comune di Livorno presso la “Casa della Cultura”, la stessa sede dove nel ’54 Carlo Cassola l’aveva notato alla seconda rassegna eaista. La sua ricerca venne spezzata dalla prematura scomparsa, a 56 anni.
La pittura di Fontani è oggi oggetto di studi critici, che mirano a inserire questo artista in un contesto di più ampio respiro, che gli spetta poichè, pur penalizzato dalla sua scelta di non staccarsi dall’ambiente livornese, rappresentò la prima grossa ribellione al passato in terra toscana e dialogò in tempo reale, con contributi personalissimi, con le avanguardie del Novecento.